Banca del Tempo Libero

Testimonianze

Proponiamo la testimonianza di un obiettore di coscienza che ha prestato servizio alla B.T.L.

"...imboscato!"

Così mi dissero gli amici quando annunciai loro che avrei iniziato il mio servizio civile in qualità di obiettore di coscienza presso la Banca del Tempo Libero.

Molti di questi amici non conoscendo questa associazione di volontariato, con ironia mi apostrofavano dicendomi: "il posto giusto per non fare niente". Poi incuriositi mi chiedevano cosa comportava questo tipo di servizio; man mano che enumeravo le diverse realtà seguite, la loro espressione mutava ed assumeva un'aria interrogativa che li portava a concludere la conversazione con la domanda: "Ma chi te lo fa fare? Almeno se fai il militare fai poco o niente!" Forse ciò è vero, ma non è certo per masochismo che ho scelto la realtà dell'obiezione di coscienza. Non nego che l'effettuare il servizio vicino a casa abbia innegabili vantaggi; ma ciò di cui ero e sono convinto è che un anno speso al servizio degli altri è sicuramente produttivo socialmente e costruttivo dal punto di vista personale.

Ormai sono agli sgoccioli di questo anno ed è arrivato il momento di tirare le somme. Devo solo dire grazie perché un anno a stretto contatto con realtà quali la vera miseria, il problema della solitudine degli anziani, disagi di ragazzi provenienti da famiglie sconvolte dai più svariati problemi, ecc... mi ha permesso di crescere a livello umano in una misura che non mi sarei mai aspettato.

Confrontarmi quotidianamente con queste problematiche mi ha soprattutto aiutato ad acquisire una maggiore obiettività nell'affrontare il quotidiano, serenità nelle contrarietà e soprattutto ha contribuito in maniera determinante a ridimensionare le mie sicurezze e le mie pretese. Vedere che tutti i miei problemi sommati a quelli dei miei amici non raggiungevano il 5% dei problemi delle persone presso cui prestavo servizio ha cambiato radicalmente il mio pormi in relazione con gli altri. Vedere alcuni tossicodipendenti in lotta per ritornare a vivere, l'angoscia di alcuni anziani, il senso di vuoto di ragazzi che hanno genitori troppo impegnati in altre cose per seguirli. Sono tutte cose che lasciano profondi segni nell'anima di una persona, che fanno riflettere, e fanno capire che il vero mondo non è quello che viene mostrato in televisione o raccontato dai giornali, Ci sono realtà che se venissero conosciute e soprattutto vissute da certi nostri esponenti politici probabilmente li costringerebbero a rinunciare alla poltrona che attualmente occupano: per lo meno se il termine dignità ha ancora un senso.

Lamberto Colorio

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